Deesup democratizza il design dando nuova vita ai mobili di lusso con un modello sostenibile e collaborando con LifeGate per la tracciabilità.

Deesup è una start-up milanese nata con l’obiettivo di democratizzare il design e dare una seconda vita all’arredo di lusso attraverso la vendita di prodotti di seconda mano. Fondata nel 2017 da Valentina Cerolini e Daniele Ena, la piattaforma è cresciuta rapidamente, diventando un punto di riferimento per chi desidera acquistare e vendere mobili di design in modo sostenibile.

Valentina Cerolini, co-fondatrice di Deesup, racconta con entusiasmo la nascita del progetto: “Entrata in casa c’erano dei mobili belli ma non in linea, per cui abbiamo detto: ‘vendiamoli’. Ma ai tempi, quando siamo partiti, al di là dei generalisti, Ebay per intenderci, non c’era un canale dove poter valorizzare dei pezzi. Quindi è nato il guizzo, l’idea”.

Il progetto iniziale di Deesup aveva l’obiettivo di creare un “market place peer to peer”, una rete tra privati che vendono e comprano pezzi di design. Tuttavia, la pandemia ha portato a un’evoluzione del modello di business. “Ci siamo aperti ad accogliere modelli da esposizione. Oggi abbiamo 160 negozianti che lavorano con noi” spiega Cerolini.

Il successo di Deesup è strettamente legato al crescente interesse per l’economia circolare. Ogni anno in Europa vengono buttate 10 milioni di tonnellate di mobili e oggetti domestici. Deesup Srl ha capito che la sostenibilità è un aspetto cruciale del proprio business, e ha collaborato con LifeGate e la Ellen MacArthur Foundation per documentare l’impatto positivo del riuso nel settore dell’arredo.

La missione di Deesup non si limita alla democratizzazione del design, ma include anche un forte impegno verso la sostenibilità. “Oltre alla democratizzazione del design, abbiamo capito che c’era tutto un aspetto importante legato alla sostenibilità” afferma Cerolini. La piattaforma ha contribuito a cambiare la percezione del second hand, rendendolo un’opportunità anche per produttori e brand.

Tra i molti pezzi storici e iconici venduti su Deesup, c’è una poltrona vintage che ha trovato una nuova casa in Belgio. La proprietaria ha scritto: “È bello che questa poltrona possa avere una seconda vita con qualcuno perché è appartenuta alla scrivania di mio padre”. Questo testimonia come l’arredo possa diventare parte della storia personale di chi lo possiede.

Un altro esempio è una lampada da tavolo di Goffredo Reggiani, messa in vendita per 1.400 euro. La venditrice ha raccontato: “È un regalo di matrimonio di una mia zia, avevo la casa arredata in arte povera e quindi stonava con lo stile che avevo adottato. Fu riposta in magazzino fino a quando non l’ho scovata. E l’ho messa per anni in casa senza mai accenderla. Ora vorrei condividerla con chi la saprà apprezzare e dedicarmi alla scelta di qualche altro gioiello d’acquistare”.

La sostenibilità è al centro della missione di Deesup. Fino all’80% dell’impatto ambientale di un prodotto è determinato nella fase di progettazione. Le aziende stanno lavorando per creare arredi che durino più a lungo e siano progettati per essere riutilizzati, riparati o riciclati. Deesup vuole colmare il gap di tracciabilità nel settore dell’arredo di design, utilizzando la tecnologia per monitorare la vita dei prodotti.

Valentina Cerolini rivela: “Per tracciare il prodotto sarà necessario appoggiarsi alla tecnologia. Per questo stiamo studiando un modo che sia realisticamente adattabile al settore. E dal progetto pilota arrivare al mercato generale”. Il futuro dell’arredo di lusso promette di essere non solo più accessibile, ma anche più sostenibile.

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Categories: Economia Circolare

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